Chi si occupa come noi di scuola, si concentra principalmente sulla capacità di instaurare un rapporto con le nuove generazioni e di capirne l’essenza più profonda e talvolta, a noi adulti, più nascosta. Facendoci aiutare dall’etimologia, andiamo alla ricerca del significato di tre verbi fondamentali nel nostro lavoro: insegnare, educare, istruire.
Il verbo "insegnare" deriva dal latino insignare composto dal prefisso "in" unito al verbo "signare”, segnare, imprimere che riconduce al sostantivo "signum", che significa marchio, sigillo. L'insegnante, quindi, non si limiterà a trasmettere il sapere, quanto dovrà "segnare" la mente dello studente, imprimendo un metodo di approccio alla realtà, che va ben oltre lo studio.
Il verbo “educare” deriva dal latino “ex-ducere” che significa tirare fuori, svelare qualcosa rimasto nascosto.
“Istruire” invece deriva sempre dal latino “in-struere” e significa inserire e portare dentro materiali, inserire qualcosa dentro un contenitore. Nel caso della formazione, vuol dire inserire nozioni.
L’istruzione presume un ascoltatore passivo che riceve nozioni e informazioni. L’educazione richiede un rapporto e un ascolto da parte del docente. Quindi, se desideriamo educare qualcuno dobbiamo innanzitutto imparare ad ascoltare per capire cosa poter estrarre, perché l’educazione richiede molta più energia e volontà dell’istruzione.
Le caratteristiche della Generazione Z
Dopo tale necessaria premessa, cerchiamo di capire chi sono i nostri studenti oggi, e cioè i nati dal 1997 al 2010 conosciuti come Generazione Z e che caratteristiche hanno:
Sono nativi tecnologici. Sono nati tra smartphone e tablet ma, a differenza dei “millennials”, hanno scoperto le istruzioni del prodotto senza che nessuno gliele insegnasse. Nell’apprendimento quindi si mostrano molto indipendenti. Ricorrono a Internet per tutto e gli youtuber sono i loro maestri.
L’arco di tempo della loro attenzione è molto breve in media 8 secondi. Per questo il modo di comunicare più efficace per la Generazione Z è costituito da Instagram.
Sono poliedrici e multitasking: possono vedere una serie, consultare uno schermo, scrivere un documento, parlare via whatsapp, tutto allo stesso tempo.
Sono promettenti imprenditori. Il 73% degli adolescenti sogna di avere una propria attività e valorizzano l’indipendenza economica.
Sono consumatori esigenti. Vogliono trasparenza sul mercato.
Si formano per professioni che oggi ancora non conosciamo, nel settore tecnologico.
Sono amici senza frontiere perché compagni di banco dalle elementari di bambini nati in Italia da genitori stranieri: contattano i giovani della loro stessa generazione in altri Paesi e viaggiano per conoscersi.
Nati in piena crisi economica, sanno che devono guadagnarsi con i propri meriti. Non sono imborghesiti né conformisti.
Sono altruisti. Al 60% piacerebbe svolgere un lavoro che migliora il mondo. Il 26% ha svolto qualche tipo di volontariato, e il 76% si preoccupa dell’ambiente.
Secondo uno studio dell’Università di Stanford, possiedono un coefficiente intellettuale più alto rispetto alle generazioni precedenti.
Nel nostro lavoro, è fondamentale quindi disporre di una completa apertura intellettuale nei confronti delle nuove generazioni e negli anni è importante trovare forme di collaborazione con chi i giovani li conosce meglio. Uno di questi player è OneDay Group, un business builder che riunisce più attività e servizi e che mette al centro le nuove generazioni.
Community che mettono al centro le nuove generazioni
ScuolaZoo, dal 2007, ispira i giovani Italiani raccontando i loro sogni e bisogni e facendo vivere loro esperienze indimenticabili, dai viaggi, all’intrattenimento e formazione offline & online.
ZooCom è una media agency che porta i brand e le aziende alla velocità dei ragazzi.
WeRoad è una community di viaggiatori che connette persone, storie e culture da tutto il mondo.
Together è un nuovo modello di agenzia che mette al centro persone e relazioni.
House of Talent dona spazio a ogni forma di talento che può essere supportata e valorizzata in modo responsabile, con il fine di ispirare le nuove generazioni.
Glint si occupa non solo di e-commerce aiutando i brand a crescere attraverso un'esperienza digitale completa, modulare e condivisa.
L’esperimento sociale di ScuolaZoo
Qualche anno fa quindi abbiamo stretto rapporti con Paolo De Nadai, 33 anni, fondatore di ScuolaZoo a 19 anni, un blog che diventerà poi una pagina Facebook che oggi conta circa 4 milioni di followers e interazioni quotidiane e quindi la più grande community scolastica in Italia, con solidissimi rapporti ormai all'interno delle istituzioni ministeriali. Con Paolo abbiamo lavorato a molteplici progetti innovativi nel corso degli anni, con al centro il talento dei nostri studenti.
Nell’ottobre 2017 un primo vero esperimento sociale: i nostri studenti scelti da ScuolaZoo e la casa di produzione cinematografica Koch Media, in occasione dell’uscita del film “Non c’è campo” di Federico Moccia rimangono un’intera settimana senza smartphone e senza connessione. Monitorati costantemente, intervistati quotidianamente dallo staff ScuolaZoo, i ragazzi hanno raccontato, in una sorta di video diario quotidiano, la loro esperienza e le loro impressioni sulla vita senza connessione.
A quel primo episodio ne sono seguiti molteplici altri, incentrati tutti sulla creatività dei GenZ: video tutorial sull’inizio della DAD, sulla nuova maturità in tempi di COVID e sull’inizio delle lezioni a settembre dopo mesi di vita studentesca digitale!
Studiare divertendosi, non un ossimoro, quindi ma una vera realtà quotidiana!
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